La cronaca è essenziale: settant’anni, sofferente di un’ernia inguinale, doveva essere operato all’ospedale San Paolo di Savona. Ma poco prima di entrare in sala operatoria, ha rifiutato l’intervento: “Non mi faccio operare con una anestesista donna”.
Questa l’affermazione dell’uomo – spalleggiato dalla moglie – ai sanitari che cercavano di convincerlo. “Nulla di personale, ma in giro dicono che le donne anestesiste del San Paolo non sono brave“. Inutili i tentativi dei sanitari di convincerlo dell’assurdità della sua posizione, l’uomo se n’è tornato a casa con la sua ernia.
Spero che non gliela tolga mai nessuno.
Spero che gli vengano messe in conto tutte le spese ospedaliere sostenute.
Forse, vista la posizione dell’ernia, temeva mani femminili nei pressi dei suoi “gioielli”.
Ma soprattutto: chi ha deciso l’autorità del “dicono in giro”?
Tutta la solidarietà alle anestesiste, le rianimatrici, le infermiere, le dottoresse, le portantine, le bariste, le impiegate dell’ospedale San Paolo di Savona. Nessuna solidarietà alla moglie del misogino col cinto erniario.
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