Il caldo. Lo stress. Le fatiche di un anno difficile. Le frustrazioni. Le illusioni perdute. L’euforia da vittoria. I luoghi comuni. L’effetto gregge. Lo scazzo cosmico. Tutte ragioni per cui…
…se l’interlocutore (in questo caso chi scrive) ha da 40 anni un mezzo di comunicazione tra le mani – i giornali, sanamente di carta e poi in web e in social – si è misurata con quegli oggetti sempre di carta che sono i libri, e sicuramente dice la sua perché la pensa, càpita che quotidianamente incorra in suggerimenti, sentenze, commenti, condanne, richieste, contumelie, proposte indecenti e via di questo passo. Ecco quindi perché a tutti coloro che dicono ciò che segue – tutto tragicamente reale, signore e signori – auguro una sana risata, se sono capaci, e buone vacanze. Lontani.
“Voi di Repubblica non vi leggo perché siete diventati di destra”.
“Voi di Repubblica non vi leggo perché siete comunisti”
“Visto che scrivi libri sulla Resistenza, c’era lo zio di un mio amico che aveva una storia bellissima ma non se la ricorda. Magari tu può scriverla”
“Visto che scrivi sugli anni Settanta non dovresti scrivere altro”
“Ancora cose del ’68? Voi sinistri siete proprio fuori dal tempo”
“Perché non scrivi un altro libro sul ’68?”
“Repubblica bastardi! Adesso non ve li danno più i soldi!!
“Repubblica? Ah io non la leggo! Senti, mi metti questo comunicato? Facciamo uno spettacolo per cani/gatti/bambini/anziani/terremotati/alluvionati/il ballo/il canto/la corsa nei sacchi/la Palestina/lo Zambia”
“Perché tu che sei una giornalista non scrivi di: il mio condominio/la mia azienda/il libro di mia sorella/quello che mi sta sulle palle/quello che io lo so che è un ladro”
“Scusa ti disturbo? Ah si sono le 13.30 di domenica ma sai, così non avevo altro da fare e ti ricordo un comunicato”.
“Non lavori più in redazione? Non importa, questa ragazza che è la fidanzata di mio nipote è così sveglia e vuole fare la giornalista, le dai una mano?”
“Criticate Bucci solo perché vi hanno tolto la poltrona!”
“Ah, perché non scrivi che bisogna contestare Bucci?. Vi siete già venduti”
“Perché in questo libro non parli di donne? Io te l’ho detto che devi scrivere più di donne!”
“Mi scriveresti un libro per questo Natale?”
“Ma chi ti presenta, i soliti sinistri?”
“Ma come, ti fai presentare da un giornalista di destra?”
“Ma hai ancora voglia di scrivere? Io non ci penso neanche”
“Ah beata te che scrivi io vorrei tanto ma non saprei come”
“Mi presenti un editore?”
“Il mio compagno è un cantante bravissimo. Io dipingo. Parli di noi?”
“Perché vai sempre in Francia?
“Perché non vai in Grecia?”
“Perché non ti sposi?”
“Non ti viene voglia di vivere da single?”
“Come, sei andata in pensione e non sei ancora andata in India/alle terme/in Africa/tutti i giorni in palestra/in Perù/alle Baleari?”
“Come, hai ancora voglia di scrivere? Non sai proprio goderti la vita”
“Perché non dimagrisci?”
“Perché vuoi dimagrire?”
“Ti h scritto su Facebook e non mi hai risposto”
“Io non ho Facebook né Whatsapp, perché non mi cerchi tu?”
A tutti voi, di tutto cuore, consiglio un Cynar con ghiaccio. E buone vacanze, ripeto.
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