L’inaccettabile suicidio della città verticale

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Due funicolari, una funivia a cremagliera, otto ascensori pubblici. Un patrimonio unico nel panorama trasportistico, quello di Genova. Tanto da far parlare di una Città Verticale, oggetto di libri e convegni, con mirabolanti idee di nuovi impianti (rimaste sulla carta o in un file finito in un angolo del pc). Con il rituale riferimento nostalgico e orgoglioso al poeta Giorgio Caproni e al suo desiderio di andare in paradiso con l’ascensore di Castelletto. O invece l’ascensore di Montegalletto: l’unico a scivolare in verticale prima di agganciarsi in salita…un’attrazione turistica, visto che dalla Stazione Principe porta al Castello d’Albertis.
Ecco, cominciate a scordarvene.

L’Amt, se non in agonia, è malatissima. E va bene. Ma la cura ammazza il malato. L’idea originale è di chiudere l’ascensore di Montegalletto alle 20 anzichè alle 21.20 la sera, tagliando quindi fuori tutta l’utenza che alle otto non si sia ancora presentata a casa, ohibò, e addirittura di chiuderlo alla domenica. I turisti? E se poi una domenica non vengono?
Paradossale il destino annunciato della gloriosa Funicolare Sant’Anna, sopravvissuta persino a un devastante incendio: alla domenica iniziare il servizio alle 7 anzichè alle 10 (cosa avete da uscire presto, abitanti di Castelletto?) e soprattutto la sera fermarla alle 20.30 anzichè a mezzanotte e mezzo.
Si risparmia energia elettrica e qualche ora di turno di un lavoratore. Spiccioli, di fronte alla voragine. Che si cancelli, oltre che un servizio molto frequentato, un elemento identitario del panoramasant'anna, della cultura sociale e industriale cittadina, importa poco. Si può innegabilmente vedere quanto siano cresciute le auto e le moto in circolazione parallelamente ai tagli del servizio Amt. E invece di incentivare il trasporto pubblico, si fa in maniera che i cittadini si disaffezionino. Un suicidio programmato, insomma.

 

Caro Caproni, di questi tempi avresti dovuto cercarti un altro mezzo per raggiungere il paradiso

2 risposte a "L’inaccettabile suicidio della città verticale"

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  1. Non avevo pensato mai a Genova verticale ma ora ne vedo chiaramente il senso anche turistico che forse meriterebbe di essere sottolineato. Scelte poco razionali, vista la viabilità già così caotica, problema primario credo, non sembrano risolutive di nulla

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